Carvertising, multe ad Oristano, forse è già finita l’era delle auto gratis

Multati dalla Polizia stradale i proprietari dei veicoli su cui era esposta la pubblicità.

Negli ultimi anni alcune società attraverso Internet hanno iniziato a vendere il servizio di “Carvertising” (dall’inglese, car=auto; advertising=pubblicità) comunemente pubblicizzato anche come “auto no-cost”. Un servizio che ha raccolto un modesto successo e pertanto nelle città sono comparse queste auto (utilitarie e non) nuovissime, generalmente di colore bianco e con scritte pubblicitarie sulla carrozzeria.

Recentemente numerosi automobilisti nella provincia di Oristano si sono visti contestare dalla Polizia stradale l’articolo 23 del codice della strada che in sintesi vieta espressamente scritte o insegne pubblicitarie luminose sui veicoli e prevede una sanzione amministrativa da 419 euro a 1682 in caso di violazione dell’articolo. Un provvedimento a sorpresa per gli ignari automobilisti che avendo firmato un regolare contratto con l’azienda che vende il servizio, erano sicuri di essere in regola.

Come funziona il Carvertising

Il funzionamento del carvertising è semplice: utilizzare la carrozzeria della propria auto come un pannello pubblicitario in cambio di un compenso. Entrando più nel dettaglio, le aziende promotrici del servizio propongono un’auto nuova a costo zero in cambio di pubblicità. Queste aziende sottoscrivono un contratto con l’automobilista il quale in cambio di un compenso mensile, deve rispettare determinate condizioni come acquistare un’auto di colore bianco, ospitare gli adesivi pubblicitari per un periodo di 60 mesi, utilizzare e far girare regolarmente l’auto, postare sui propri profili social due foto diverse dell’auto parcheggiata in altrettanti luoghi diversi per almeno un giorno alla settimana, avere cura del veicolo e degli adesivi pubblicitari. Il compenso mensile ricevuto nei 60 mesi andrà quindi a coprire parzialmente o integralmente (dipende dall’offerta proposta) l’acquisto dell’auto permettendo a chi sottoscrive il contratto di averla a costo zero o quasi.

Il codice della strada

Il sistema del carvertising sembra scontrarsi duramente con il Codice della strada dove, quando si parla di Pubblicità sulle strade e sui veicoli, si legge: “Art. 57. – Pubblicità sui veicoli (art. 23 C.s.). 1. L’apposizione sui veicoli di pubblicità non luminosa è consentita, salvo quanto previsto ai commi 3 e 4, unicamente se non effettuata per conto terzi a titolo oneroso…” E poi ancora: “…Sulle autovetture ad uso privato è consentita unicamente l’apposizione del marchio e della ragione sociale della ditta cui appartiene il veicolo”.  Pertanto l’articolo 23 del codice della strada vieta chiaramente la pubblicità sulle auto, a meno che il proprietario della vettura non sia anche titolare o dipendente dell’azienda che pubblicizza. A dimostrare la correttezza della tesi, le oltre 90 contravvenzioni fatte dalla Polizia stradale di Oristano per la violazione dell’articolo 23 del Codice della strada (secondo i dati de L’unione Sarda).

Fine del carvertising?

Giudicando secondo il codice della strada e le contravvenzioni ufficiali della polizia stradale di Oristano sembra proprio finita per il carvertising, chi oggi circola con autovetture pubblicitarie ad uso privato se non è titolare o dipendente dell’azienda che pubblicizza risulta irregolare e sanzionabile, tuttavia le aziende che vendono questi servizi sono ancora presenti sul mercato pertanto si può ipotizzare abbiano le loro valide ragioni.

DATA ARTICOLO: 30 marzo 2019

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Amazon Appstore chiude ufficialmente il programma ‘Underground Actually Free’

La chiusura della sezione ‘Underground’ sarà entro quest’estate, app supportate fino al 2019.

L’Amazon Appstore è uno store online che si presenta come alternativa a Google Play per scaricare giochi e app e che a partire da agosto 2015 attraverso il programma “Underground Actually Free” permette agli utenti Fire tablets, Fire TV e dispositivi Android di scaricare e utilizzare numerose applicazioni e giochi commerciali che di norma sarebbero a pagamento, acquisti in-app compresi, in modo completamente gratuito. Questo è possibile perché gli sviluppatori ricevono poi un compenso proporzionale al tempo di utilizzo delle app da parte dell’utente.

L’annuncio ufficiale sul blog

Con un post sull’Amazon developer blog, Becky Young annuncia l’imminente interruzione del programma “Underground Actually Free”. Da quel che si legge sarà una chiusura graduale, infatti dal 31 maggio 2017 Amazon non accetterà più nuove proposte di app e di giochi da parte degli sviluppatori per il programma “Underground Actually Free” (questi però potranno aggiornare i loro contenuti già presenti sullo store fino al 2019), poi toccherà agli utenti Android i quali potranno accedere sull’App Underground store fino all’estate 2017 dopodiché per loro lo store sarà inaccessibile e non potranno installare altre app oltre quelle già installate (le app saranno comunque supportate e gli utenti potranno continuare ad usufruirne gratuitamente, fino al 2019). Infine sarà la volta degli utenti Fire tablets, gli unici che potranno accedere allo store e scaricare qualsiasi app del programma “Underground Actually Free” e che vedranno cessare ogni supporto nel 2019, in coincidenza con la chiusura del programma.

Una brutta notizia per tutti gli utenti che fin qui hanno sfruttato l’opportunità di utilizzare gratuitamente applicazioni che di norma sarebbero state a pagamento, infatti su App Underground sono presenti giochi e app molto utilizzate come Hitman Sniper, Drive Simulator 2016, La Stampa Edicola (app che comprende l’abbonamento gratuito al giornale) o A Better Camera Unlocked per fare qualche esempio.

Amazon Appstore continuerà ad espandersi

Sul blog si legge anche che l’azienda continuerà ad espandere l’esperienza di Amazon Appstore, quindi la conclusione del programma “Underground Actually Free” non è il preludio alla chiusura dell’Amazon Appstore. La decisione di chiudere si deve probabilmente al cambio di strategia per quanto riguarda la forma di pagamento adottata, infatti sempre sul blog si legge che l’azienda ha creato nuove opportunità di guadagno per gli sviluppatori: “Gli sviluppatori possono ora guadagnare guadagni al di fuori del loro gioco convertendo personaggi di gioco e immagini in t-shirt di marca tramite Merch di Amazon”. Poi continua: “E con Amazon Coins, i clienti di Appstore possono risparmiare in ogni gioco dell’Apple Amazon. I clienti possono acquistare Amazon Coins con uno sconto, mentre gli sviluppatori continuano a ottenere la loro piena quota di entrate del 70%”.

Si può ancora aderire

Se dunque siete utenti Android e siete interessati a qualche applicazione dell’App Underground ma non l’avete ancora scaricata sul vostro smartphone o tablet vi conviene fare in fretta perché potrete accedere liberamente solo fino a questa estate, se invece avete un tablet Amazon Fire potrete continuare a scaricare, disinstallare e reinstallare le applicazioni fino al 2019.

DATA ARTICOLO: 08 maggio 2017

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Applicazioni gratis con Underground, il nuovo store di Amazon

Mille e più applicazioni commerciali gratis per gli utenti Android, acquisti in app compresi

Il colosso del commercio elettronico Amazon ha deciso di aprire per gli utenti Android una nuova sottosezione che mette a disposizione, in modo completamente gratuito, un migliaio di applicazioni commerciali (generalmente a pagamento o con acquisti in app sempre a pagamento). Con la sottosezione Underground di Amazon, che possiamo definire un vero e proprio app store, potremo scaricare quindi applicazioni complete gratis, senza pubblicità, con acquisti in app anch’essi gratuiti. Sono presenti senza alcun costo le versioni complete di applicazioni veramente molto interessanti come OfficeSuite Professional (generalmente commercializzata a 14.99 euro), Mobile Doc Scanner 3 + OCR (costerebbe 4.43 euro), PhotoSuite Pro 4 (è gratis ma ha al suo interno acquisti in app, gratuiti con Amazon Underground), Djay 2 (invece di 4.99 euro), giochi come Sonic Dash (acquisti in app gratuiti), Angry Birds Space (acquisti in app gratuiti) e tanti altri, l’offerta copre in pratica tutte le esigenze.

Il nuovo modello

Gli altri store ora presenti come Google Play e App Store di Apple cercano di ricavare soldi dalle vendite delle app o dai profitti degli acquisti in app. Il modello di business pensato da Amazon per fare soldi nel mondo delle app invece è diverso, il colosso del commercio elettronico ha ideato un nuovo modo di retribuire gli sviluppatori, basato sul tempo che gli utenti trascorrono con le applicazioni stesse. Per fare un esempio pratico approssimativo, secondo questo nuovo modello di business Amazon paga agli sviluppatori 0.002 centesimi di dollaro per ogni minuto di utilizzo effettivo dell’app che deve essere in primo piano e non aperta in background, l’app aperta in background non è considerata per il conteggio. Ma cosa ci guadagna Amazon nel pagare gli sviluppatori per regalarci le app? Sicuramente guadagna nuovi potenziali clienti che possono fare spesa sia di app (sono presenti anche app commerciali a pagamento) che di altri articoli e gadget presenti nel famoso market e farsi così spazio, per quanto riguarda il commercio delle app, tra i due store dominanti di Google e Apple. 

Come fare per ottenere le app gratuite?

Per accedere a questo imperdibile store bisogna collegarsi col browser dal tablet o smartphone Android e cercare sul motore di ricerca preferito la frase “download Underground Amazon apk”, tra i primi risultati comparirà il link ufficiale Amazon da cui scaricare e installare manualmente il file Amazon_App.apk (ricordarsi di abilitare l’installazione delle app da Origini sconosciute nelle impostazioni di sicurezza del dispositivo). Inoltre è necessario avere un account Amazon, pertanto una volta installata l’applicazione, all’apertura bisogna procedere con il login o la registrazione.

DATA ARTICOLO: 25 gennaio 2016

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Manda in pensione il vecchio HDD, passa ad un SSD

Ecco cinque SSD per conservare i tuoi dati e dare una marcia in più al PC

Il computer è troppo lento? Il problema potrebbe non essere il processore o programmi frammentati sul disco. Gli SSD (Solid State Disk, disco a stato solido) sono ormai in commercio da molti anni e per gli utenti che utilizzano ancora i vecchi HDD (Hard Disk Drive) potrebbe essere il momento giusto per passare alle nuove unità per lo storaggio dei file o, perlomeno affiancare al vecchio HDD un SSD da 250 Gb o più su cui installare sistema operativo e i software più utilizzati.

Perché usare un SSD

Con un SSD il computer guadagna molto in velocità, Windows e i programmi si avviano e funzionano mediamente fino a circa due volte più velocemente di un classico HDD (provate a cercare “SSD vs HDD” su Google video, troverete molti esempi pratici). Oltre alla velocità con l’utilizzo di un SSD si guadagna in rumorosità, infatti non avendo piatti e testine di lettura/scrittura, sono assolutamente silenziosi. Oltretutto consumano pochissimo, in media 1-3 watt o poco più e questo si traduce in produzione bassa di calore all’interno del case. Partiamo quindi con le cinque proposte per trovare il vostro SSD da 250 o 500 Gb, scelti considerando la qualità ma anche il prezzo.

Cinque SSD di qualità che miglioreranno il tuo PC

Samsung 850 EVO

Questo SSD è basato sulla tecnologia proprietaria Samsung 3D V-NAND, che promette migliori performance in termini di velocità, durata del tempo e risparmio energetico. Il disco è da 2.5 pollici adatto sia per i desktop che per i notebook, con connessione Sata 3, velocità max lettura e max scrittura 540 e 520 MB/s e un consumo medio che va dai 0.05 watt in idle ai 3.7 watt in attività. Le versioni da 250 Gb e 500 Gb su trovaprezzi.it si trovano a 74 circa e 145 euro rispettivamente.

Crucial MX200

Il Crucial MX200 è un ottimo SSD sia per prezzo che per affidabilità che cresce con l’aumentare delle dimensione del disco. Dimensioni 2.5 pollici con connessione Sata 3, mSata (Sata 3) o M.2 (Sata 3) a seconda del modello scelto, velocità max lettura e max scrittura 555 e 500 e MB/s. Su trovaprezzi.it lo si trova a 90 euro nella versione 250 Gb, 168 euro invece per la versione da 500 Gb.

SanDisk Ultra II

L’unità della gamma SanDisk è estremamente veloce, ottimo rapporto capienza/prezzo. Parlando delle specifiche, è un SSD da 2.5 pollici, max velocità lettura 550 MB/s e max velocità scrittura 500 MB/s, consumo medio 0.13-0.15 watt, connessione Sata 3. Su trovaprezzi.it le versioni da 240 Gb e 480 Gb costano rispettivamente 82 e 150 euro circa.

Crucial BX200

Il nuovissimo SSD di Crucial sostituisce il precedente BX100, ha un prezzo inferiore e delle memorie un po’ più economiche ma non è da meno per quanto riguarda la velocità che è stata migliorata in questo modello. L’SSD è da 2.5 pollici, max velocità lettura 540 MB/s e max velocità scrittura 490 MB/s, consumo medio 0.15 watt in idle, connessione Sata 3. Su trovaprezzi.it la versione da 240 Gb costa 75 euro circa, 133 euro quella da 480 Gb.

Samsung 950 PRO

Anche questo SSD è basato sulla tecnologia Samsung V-NAND, sfruttabile al massimo grazie alla connessione M.2 e al supporto all’ultimissimo standard PCIe 3.0. Andando alle specifiche, abbiamo connessione PCIe 3.0, velocità max lettura 2200 MB/s e max scrittura 900 MB/s che arriva a 1500 MB/s nella versione da 512 Gb e un consumo medio di 5.7 watt. Prezzo superiore rispetto agli altri ma prestazioni superiori, su trovaprezzi.it la versione da 256 Gb costa 181 euro, quella da 512 Gb si trova oltre i 300 euro circa.

DATA ARTICOLO: 23 dicembre 2015

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FIFA 16 vs PES 2016 chi ha venduto di più

Un confronto tra le vendite dei due titoli di calcio più gettonati dell’ultimo decennio.

Per chi vuole giocare a calcio nel mondo dei videogames le scelte sono obbligate e sono due: EA Sports FIFA o Konami PES. La sfida infinita tra FIFA e PES si ripete come ogni anno anche quest’anno con tante novità per rendere ancora più realistica la simulazione. In FIFA 16 sono stati aggiunti il replay con la goal line technology, le nazionali di calcio femminile, l’utilizzo delle bombolette spray in campo, e altri miglioramenti riguardanti il gameplay e le modalità di gioco, interessante in particolare la modalità EA Sports Challenge Cup, un torneo on-line studiato per stabilire chi sia il migliore, in cui i valori dei giocatori di ogni squadra sono gli stessi, pertanto utilizzare il Cagliari o la Juventus non fa alcuna differenza. Anche PES 2016 ha fatto il suo restyling con la maggior parte dei giocatori perfettamente somiglianti alla realtà, miglioramenti del gameplay, modalità Master League rinnovata e altro. Ma chi ha venduto più copie negli ultimi anni?

Il confronto delle vendite negli anni

Nel confronto partiamo dalla situazione di quasi parità della stagione 2006-07 quando le console protagoniste erano Xbox, GameCube e PlayStation 2, PS3 e Xbox 360 (le cosiddette console di settima generazione) erano uscite da appena un anno: PES 2007 e FIFA 07 vendettero rispettivamente  6.54 milioni e 6.37 milioni di copie. Continuando l’analisi, la stagione 2007-08 è l’anno in cui entrambe le serie puntano sulle console di settima generazione, FIFA 08 passa in vantaggio vendendo 9.48 milioni contro le 8.56 milioni di PES. Nel 2008-09 il divario comincia a farsi importante, FIFA 09 vende 9.5 milioni mentre PES 2009 6.87 milioni. Nel 2009-10 FIFA 10 fa 10.68 milioni contro i 5.99 milioni di PES 2010 e nel 2010-11 PES 2011 perde altro terreno e il confronto termina 12.52 milioni a 4.87 milioni per FIFA 11.

Le vendite negli ultimi cinque anni

Nella stagione 2011-12 FIFA 12 vende 13.04 milioni e PES 2012 3.63 milioni, nel 2012-13 FIFA 13 allunga ancora con 15.93 milioni di copie, PES 2013 si ferma a 2.5 milioni. Nel 2013-14 FIFA 14 vende 16.96 milioni di copie, PES 2014 1.86 milioni. Nella stagione 2014-15 appena passata, FIFA 15 vende 17.85 milioni contro le 1.57 milioni di copie di PES 2015. Ultimo dato, nella stagione in corso 2015-16 le cose non sembrano cambiare con FIFA 16 che ha venduto 9.27 milioni contro i 0.70 milioni di PES 2016 ma questi sono dati non definitivi e destinati a cambiare e, a essere precisi potrebbero aumentare, di poco, anche alcuni dati precedenti perché versioni meno recenti di entrambi i titoli sono ancora disponibili e in vendita. Ecco un riassunto delle vendite FIFA-PES anno per anno (cifre in milioni):

  • 2006/07: 6.37 contro 6.54
  • 2007/08: 9.48 contro 8.56
  • 2008/09: 9.5 contro 6.87
  • 2009/10: 10.68 contro 5.99
  • 2010/11: 12.52 contro 4.87
  • 2011/12: 13.04 contro 3.63
  • 2012/13: 15.93 contro 2.50
  • 2013/14: 16.96 contro 1.86
  • 2014/15: 17.85 contro 1.57
  • 2015/16: 9.27 contro 0.7 (stagione in corso, dati parziali)

Conclusioni

Va detto che questi dati non stanno a significare quale sia il prodotto migliore, ma rappresentano le scelte degli utenti di videogames negli anni, per il confronto tecnico si possono consultare siti più specializzati, comunque dai dati di vgchartz.com, il divario tra i due titoli negli anni si è fatto notevole, FIFA partendo dal 2006-07 in quattro anni ha raddoppiato le vendite e in otto anni invece ha quasi triplicato le copie vendute, PES invece è prima cresciuto nel 2007-08, poi ha iniziato una fase di declino costante fino all’ultima stagione appena trascorsa, dove ha venduto 1.54 milioni di copie.

DATA ARTICOLO: 08 dicembre 2015

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